NIGHT CLUB, BIRRA E SESSO FACILE. BAGDAD TORNA LA CITTA' DEL PIACERE
A Bagdad Sheherazade è di nuovo regina. La città ha cacciato il terrore e i racconti della signora delle “Mille e una notte” rianimano i suoi quartieri, le restituiscono la fama di capitale del piacere. I personaggi sopravvissuti al medioevo del terrore sono sempre lì nella vecchia via Abu Nawas. Negli anni ’70, nell’era d’oro di Saddam, era la strada maestra per postriboli e meretrici, la via a luci rosse più conosciuta del Medio Oriente. Oggi quella strada disegnata tra le anse del Tigri e chiusa dalle barriere della “zona verde” è una delle zone più sicure della città. Lì il sapore delle dimenticate, torride notti, riemerge dalla crosta del terrore, inonda bar e night. Lì barbe sfatte e voci rauche bivaccano ai tavoli invasi dal fumo e dallo scotch, sbirciano fanciulle scarmigliate radunate in crocchi di chador variopinti, attillati, scollacciati.
L’appuntamento immancabile è all’Ahalan Wasahalan Club di Al Nidhal Street. Là dentro il giro del fumo e del piacere è tutto attorno a Tima Jabal.La chiamano la Sceicca, è un’ombra nera di avviluppato chador tagliato a veli trasparenti su seno e fianchi, un fantasma di desiderio in uno scintillio dorato di braccialetti, orecchini e collane. «La città vuole tornare a divertirsi - ride la Sceicca - e io le regalo il piacere».Dentro quel locale da 45 dollari a ingresso le altre donne sono la sua merce. E la sua ricchezza. «Le porti via per cento dollari a notte» - spiega una voce in un coro di barbe sfatte e mani inanellate strette intorno a sigarette e bicchieri di scotch e Arak. Tra i chador colorati dell’altro tavolo Baida non si nasconde dietro giri di parole.«Amo andare con gli uomini e se mi danno dei soldi mi diverto ancora di più - spiega l’ex studentessa passata dall’università ai night - non lo faccio per la mia famiglia, non lo faccio per nessuno, lo faccio solo per me».