venerdì 5 marzo 2010
Ragazzine si ritraggono su internet, e si ritrovano in siti porno
Ragazzine si ritraggono su internet, e si ritrovano in siti porno
venerdì, 31 luglio 2009, 14:32Cronaca, Primo Piano14.974 views2 commenti
Erano convinte di inviare le loro foto, in pose provocanti sì, ma non troppo spinte, a delle coetanee e dei coetanei, per gioco; ed invece quattro ragazzine di Rimini, tutte minorenni, si sono ritrovate loro malgrado in un sito pesantemente pornografico. In quel sito le loro immagini, in mezzo a quelle di tante altre ragazze per così dire “professionali”, c’erano finite totalmente a loro insaputa. La vicenda è stata ricostruita da un’indagine della Polizia Postale e della Direzione Distrettuale Antimafia, che ha portato alla denuncia di quattro uomini dai 26 ai 17 anni (tre di Pavia, ed un minorenne di Napoli) per detenzione e diffusione tramite internet di materiale pedopornografico, sostituzione di persona e diffamazione.
Sarebbero stati questi quattro individui, fungendosi far l’altro “ragazzine”, ad aver allacciato amicizia tramite internet con le quattro studentesse di Rimini e ad averle indotte a riprendere se stesse in pose provocanti, ed a “postarle” nel loro space di Messenger.
Doveva essere un gioco fra amiche ed amici comuni, per ricevere apprezzamenti o scambiarsi battute (come hanno confessato le stesse ragazzine ai loro genitori, e più tardi, quando è scoppiato il caso, alla Polizia Postale). Nei giorni successivi è accaduto però che una loro cugina, navigando in internet, abbia intercettato una foto della propria giovane parente e di una sua amica, connessa ad un nick di fantasia, che rimandava ad un altro sito pornografico, pieno di foto a luci rosse “professionali” frammistate a quelle di diverse ragazze apparentemente “normali”, molte delle quali minorenni, e della stessa città di Rimini. Un sito con il quale le ragazze in questione non avevano mai avuto rapporti, né tanto meno inviato foto “personali”. Spaventate da quello che stava accadendo le giovani riminesi hanno raccontato tutto ai genitori, ed insieme a loro sono andate a sporgere denuncia in questura. Le indagini, lunghe e laboriose, sono risalite quindi ad una piccola rete di amanti della pedofilia, tutti molto giovani, che “gestivano” questo traffico di foto “intime”, collocandole in blog e siti più erotici e più volgari con profili diversi e falsificati (le due amiche di Rimini nel sito incriminato venivano infatti presentate con l’inequivocabile nick “le2zoccole”, e spacciate per ventenni, mentre in realtà di anni ne avevano solo 16). Pare comunque che il gruppetto di blogger pedofili che aveva convinto le ragazze a farsi le foto incriminate e postarle nel loro space personale in Messenger, fosse in realtà molto più interessato alle foto osè di maschietti. In internet infatti i quattro si fingevano “ragazze”, proprio per attirare l’interesse di coetanei maschi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento